L'obiezione di coscienza alla corte costituzionale - Ritaglio

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L'obiezione di coscienza alla corte costituzionale - Ritaglio
Fondo/Fascicolo Movimento internazionale della riconciliazione (M.I.R.) e Movimento nonviolento di Piemonte e Valle d'Aosta, UA MirP 084
Tags Antonio Penco, Segre Bruno, Corte costituzionale, Giovanni Quaranta, Giuliano Vassalli, Imperia, Lorenzo Milani, Pietro Garavagno
Istituto conservatore Centro Studi Sereno Regis
Anno

1971

Mese marzo
Numero di pagine 1
Tematiche Antimilitarismo, Obiezione di coscienza al servizio militare
Scarica il documento completoPdf-download-2617.png


L'articolo riporta la notizia della remissione degli atti alla Corte costituzionale da parte del Tribunale di Imperia, presieduto da Pietro Garavagno, in occasione del processo all'antimilitarista Giovanni Quaranta, perché questa valutasse la compatibilità tra l'articolo 266 del codice penale e l'articolo 21 della Costituzione. Il 17 luglio 1970, a bordo del cacciatorpediniere Intrepido, Quaranta aveva deposto nel boccaporto l'opuscolo di don Lorenzo Milani "L'obbedienza non è più una virtù". Per questo era stato denunciato per istigazione dei militari a commettere reato. La Corte costituzionale non avrebbe rinvenuto alcuna incompatibilità, ma il giovane sarebbe stato poi assolto. Dell'articolo non è riportata la testata e sembra mancare una parte dell'articolo come indicano i numeri.